martedì 26 ottobre 2010
Mi cigolano le palpebre, non ne vogliono sapere di stare aperte come le porte di tutte le volte che te ne andavi dopo le nostre guerre private, le nostre molotov costruite in cucina con l'ultimo sorso di vodka per tirarcele addosso, che tu volevi guerre atomiche, bombe a idrogeno, uranio impoverito ma ti ho sempre detto che facevano disordine e avevo appena pulito, appena rifatto i letti dove continuavamo a dormire separati e nel mio tenevo orsacchiotti di pezza, bambole assassine e vibratori con le pile scariche per non sentire la tua assenza. Ho bisogno di una trave di ferro per tenermi le palpebre aperte che nei sogni le guerre le vinci sempre tu.
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